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Le acque sotterranee dell'Etna
Vincenzo FERRARA
2012, 160 pagine, formato 19x26.5 cm., 1 Carta
idrogeologica del massiccio vulcanico dell'Etna allegata, 32.00
ISBN 88-371-1835-X
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Lo studio idrogeologico sistematico del
massiccio dell'Etna, iniziato nel 1970 presso l'Istituto di Geologia dell'Università di
Catania, si poneva come obiettivo l'acquisizione di conoscenze approfondite sulle
caratteristiche idrostrutturali di questi importante "serbatoio" di acque
sotterranee per giungere ad una valutazione delle risorse idriche in esso contenute.
L'esigenza di uno studio condotto mediante criteri scientifici e con il necessario
dettaglio nei diversi settori dell'area vulcanica era infatti avvertita sin d'allora,
anche in relazione ai problemi di approvvigionamento idrico di tipo civile ed agricolo che
divenivano sempre più gravi di anno in anno per il continuo aumento dei fabbisogni. In
questo campo le conoscenze erano, infatti, limitate e spesso imprecise, in quanto basate
principalmente su esperienze locali per ricerche di acque sotterranee, eseguite senza il
supporto di un'adeguata base geologica da enti pubblici e da privati. In qualche caso le
ricerche erano precedute da indagini geofisiche, mentre il più delle volte erano
effettuate affidandosi al caso o all'opera di rabdomanti. I primi studi effettuati da un
gruppo di ricercatori dell'Istituto di Geologia si sono protratti per un lungo periodo di
tempo a causa della complessa struttura del vulcano, derivante dalla sua evoluzione, e
delle conseguenti difficoltà di interpretare correttamente i dati stratigrafici delle
numerose opere di captazione e dalle molte prospezioni geoelettriche eseguite nel
territorio. Solo dopo alcuni anni si sono avuti i primi risultati, che hanno permesso la
produzione di lavori scientifici presentati a convegni nazionali ed internazionali. Con il
proseguire dell'attività di ricerca le conoscenze sull'idrogeologia dell'Etna sono state
approfondite, anche in base ai nuovi studi sulla geologia del vulcano, evidenziando
l'importanza delle risorse idriche sotterranee contenute nell'acquifero, ma anche i
problemi ai quali queste sono soggette a causa dell'intenso sfruttamento che ha prodotto
l'aggravarsi nel tempo dei processi di degrado quantitativo e qualitativo, particolarmente
avvertiti in alcuno settori dell'area vulcanica. Mediante dette conoscenze sono state
redatte una Carta della vulnerabilità integrata all'inquinamento ed una Carta
idrogeologica del massiccio vulcanico dell'Etna.
Vincenzo Ferrara,
Professore Ordinario di Geologia Applicata all'Università di Catania, ha svolto per più
di quarant'anni attività didattica e di ricerca scientifica finalizzata principalmente ai
problemi del territorio, dell'ambiente e delle risorse naturali, con particolare
riferimento alle acque sotterranee. E' autore di oltre 100 pubblicazioni che trattano in
prevalenza argomenti inerenti lo studio degli acquiferi e la valutazione delle risorse
idriche, con produzione di carte idrogeologiche e di vulnerabilità all'inquinamento. In
qualità di esperto di Idrogeologia è stato responsabile dell'Unità Operativa 4.16-Linea
4 del gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche del C.N.R.,
componente della Commissione Nazionale Grandi Rischi-Dipartimento della Protezione Civile
e della Commissione Tecnico-Scientifica per l'Emergenza Idrica in Sicilia, consulente del
Ministero Affari Esteri per collaudi di opere di approvvigionamento idrico in diversi
paesi dell'Africa e dell'America Latina.
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