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Tra espressione e costruzione:
un percorso antico e moderno

Lucio NOBILE
Veronica BARTOLOMEO
Mario BONAGURA

2008, 200 pagine, formato 17x24 cm, € 18.50
ISBN 88-371-1740-X

Questo libro � il frutto di una esperienza didattica maturata presso la Facolt� di Architettura "Aldo Rossi" dell’Alma Mater Studiorum – Universit� di Bologna, dove il percorso didattico � stato progettato per riacquistare le specifiche peculiarit� di un corso di studio che sia sintesi del sapere umanistico e scientifico. Insegnare in una Facolt� di Architettura � sempre una esperienza stimolante, ma lo � ancor di pi� se la Scuola si richiama agli insegnamenti di un illustre maestro qual � Aldo Rossi. Nell’analisi, si � partiti dal presupposto che l’architettura sia al tempo stesso concettuale e concreta, ideale e materiale, spirituale e corporea. Lo stesso Vitruvio ricorda la sua duplice inclinazione: cita, infatti, come componenti dell’architettura sia categorie riferibili alla tecnica (Ordinatio, Dispositio, Distributio), sia categorie riferibili alle qualit� estetiche (Eurythmia, Symmetria, Decor). Solo nell’integrazione di questi elementi, l’architettura trova il suo equilibrio: ogni parte non � indipendente, ma concorre con le altre alla buon riuscita dell’opera. L’obiettivo di questo libro �, quindi, indagare il rapporto che si instaura tra le singole componenti che determinano il pieno significato dell’architettura: la ricerca verte principalmente sulla relazione tra arte e tecnica e sull’importanza di una loro collaborazione. Si procede inizialmente, analizzando i motivi che hanno condotto alla frattura tra i due ambiti, sia in campo progettuale che accademico. Il passo successivo � quello di descrivere i tentativi che sono stati fatti per risanare questo contrasto: in particolare, si concentra l’attenzione sul dibattito aperto da alcuni grandi esponenti del mondo ingegneristico, dagli anni Quaranta in poi. Nervi, Torroja, Musmeci e Calatrava sono soltanto alcune delle personalit� che hanno affrontato la questione, ognuno con una personale soluzione al problema. Obiettivo comune � quello di illustrare il modo in cui concezione strutturale e ideazione architettonica possano e debbano trovare un punto d’incontro, per dare vita alla vera opera d’architettura: attraverso la "sensibilit� statica", attraverso l’essenzialit�, attraverso l’analisi delle proporzioni, questo diventa possibile. Lo studio della struttura deve, quindi, rispettare ed esaltare l’idea architettonica, in modo da recuperare l’unit� tra forma e struttura: cos� il cerchio si chiude. Oggi, per�, la specializzazione del sapere non rende sempre possibile concentrare tutto il processo progettuale nelle mani di una sola persona: diventa, dunque, necessaria una collaborazione tra le diverse figure professionali e una conseguente apertura mentale, da ambo le parti. Il dialogo e la comprensione reciproca permettono la creazione di opere straordinarie, che incarnano la sintesi finora descritta: opere, come il grattacielo Pirelli, il centro Pompidou e la biblioteca di Seattle. Proprio questi sono i casi esemplari, scelti e descritti in questo libro, per esplorare le potenzialit� di un rapporto equilibrato fra architetto e ingegnere: la loro tensione verso "un’architettura totale", obiettivo dichiarato di Ove Arup, dimostra come l’arte possa sviluppare le possibilit� della tecnica e nel contempo come la conoscenza tecnica, con le sue numerose risorse, possa permettere la creazione dell’arte. Questi edifici si pongono, quindi, in continuit� con la tradizione passata, per la logica che adottano: non per niente, il Pantheon � ancora oggi un esempio di espressivit� e perfezione tecnica per il particolare studio effettuato sulla cupola. L’atto progettuale deriva, quindi, da un accordo tra le due parti: il risultato � un’opera che nasce dal proprio tempo, perch� usa gli strumenti che il proprio tempo gli offre. Nell’ultimo capitolo, si evidenzia pertanto il modo in cui l’innovazione tecnologica possa contribuire al progetto d’architettura, offrendo nuovi approcci e sviluppando in maniera creativa l’idea progettuale, senza che la tecnologia prenda il sopravvento.
INDICE:
Introduzione
Capitolo 1. Scienza o arte del costruire?
1.1 La triade smarrita
1.1.1 Il rapporto tra arte e tecnica
1.1.2 La Triade vitruviana
1.1.3 L’architettura strutturale del periodo gotico
1.1.4 Il Rinascimento
1.1.5 XVII secolo: nascita della "Scienza Nuova"
1.2 "Mostruosit� moderne"
1.2.1 Le ragioni del distacco nel XVIII secolo
1.2.2 Il Movimento Moderno
1.3 "L’ing�nieur et l’architecte"
1.4 Riferimenti bibliografici
Capitolo 2. La verit� strutturale
2.1 L’intuizione degli ingegneri
2.2 I protagonisti
2.2.1 Pier Luigi Nervi e la "sensibilit� statica"
2.2.2 Edoardo Torroja e la scomparsa del superfluo
2.2.3 Sergio Musmeci e le "forme senza nome"
2.2.4 Santiago Calatrava e l’ingegneria espressiva
2.2.5 Il contributo del mondo accademico
2.3 Riferimenti bibliografici
Capitolo 3. Le collaborazioni
3.1 La comprensione reciproca, come strada da percorrere
3.2 Il grattacielo Pirelli
3.2.1 Il tema: un edificio a uffici
3.2.2 Le leggi innate
3.2.3 Un’architettura vera: l’invenzione formale
3.2.4 Un’architettura vera: l’invenzione strutturale
3.2.5 L’amore per il cemento armato
3.2.6 Ascoltare l’edificio o tradire l’idea?
3.2.7 Un approfondimento: la scala
3.3 Centre National d’art et culture Georges Pompidou
3.3.1 L’idea
3.3.2 Il materiale
3.3.3 La struttura
3.3.4 Il progetto
3.4 Seattle Public Library
3.4.1 Step one: Il diagramma delle funzioni
3.4.2 Step two: Mass vs. Void
3.4.3 Step three: Il movimento delle scatole
3.4.4 Step four: Un poliedro informe
3.4.5 Step five: Il curtain wall
3.4.6 Step six: Gli elementi puntuali della struttura
3.4.7 Step seven : La spirale dei libri
3.4.8 Conclusione : To Rem Koolhaas from Cecil
3.5 Riferimenti bibliografici
Capitolo 4. Innovazione tecnologica nel progetto d’architettura
4.1 L’innovazione tecnologica
4.1.1 L’orizzonte tecnologico
4.1.2 Tipologie di innovazione
4.1.3 L’influenza della tecnologia
4.1.4 Un esempio: il vetro strutturale
4.2 Riferimenti bibliografici

Gli Autori sono docenti presso la Facolt� di Architettura dell'Universit� di Bologna.