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I contorni della terra e del mare.
La geografia tra rappresentazione e
invenzione della realtà
A cura di Claudio TUGNOLI
1997, 248 pagine, 50 figure, formato 16x23 cm,
esaurito
ISBN 88-371-0935-0
Collana:
"Storia delle idee"
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"L'ambiguità fondamentale della
parola "geografia" (e di conseguenza del sapere che essa identifica) risiede
prima di tutto nel duplice significato del secondo dei due termini che la compongono.
"Geo" viene dal greco antico e vuole dire "Terra". Ma la
"grafia" vuole dire sia immagine che scrittura, sia "disegno" (carta
geografica) che "discorso" scritto, cioè descrizione. La differenza tra i
due significati è cruciale. Il primo si riferisce ad un sistema chiuso di modellazione
del mondo, ad un codice apodittico e normativo il cui funzionamento implica il silenzio:
non possiamo leggere una carta ad alta voce, perché non possiamo aggiungervi nessun altro
simbolo o segno - il lettore non può dunque, a rigore, concorrere a costituire il senso
della rappresentazione. Al contrario, almeno fino al quarto secolo della nostra era (come
fa fede S. Agostino nelle sue Confessioni) la lettura di un testo comportava la
declamazione, perché alla pagina scritta, codice incompiuto, bisognava aggiungere i segni
di interpunzione dai quali dipendeva il suo intero valore. In tal modo, la seconda
accezione del termine grafia rimanda - anche a voler tralasciare appunto il doppio
carattere delle espressioni linguistiche - alla presenza, implicita in qualsiasi pagina
scritta, di un codice aperto per la concettualizzazione della realtà. Geografia come
disegno del mondo, allora, e geografia come discorso sul mondo: tra questi due estremi il
sapere geografico ha fin dalle proprie origini oscillato, e ancora oggi si muove. Nel
senso che ognuna delle geografie fin qui praticate (o teorizzate) risulta definita dalla
prevalenza del disegno sul discorso oppure del discorso sul disegno. E, almeno in epoca
moderna e fino ai giorni nostri, a tale opposizione tra chiusura e apertura del codice
prevalente di descrizione della realtà corrisponde puntualmente la funzionalità della
geografia nei confronti della difesa oppure della critica di ciò che, sul piano
dell'ordine del mondo, risulta essere l'esistente". Franco Farinelli Viatico per
il lettore italiano, in G.Olsson Uccelli nell'uovo, a cura di F. Farinelli,
Roma-Napoli, 1987.
Indice: C. Tugnoli: "Tela
ornata di fiori, fatica incompiuta". Osservazioni preliminari sul concetto di
geo-grafia. C. Cencini: Introduzione alla storia della cartografia. S. Bianchetti:
Conoscenze geografiche e rappresentazioni dell'ecumene nell'antichità greco-romana. A.
Caterino: La cartografia nautica portoghese nell'età delle scoperte geografiche. S.
Torresani: Figurazione e invenzione di realtà nella rappresentazione cartografica. I.
Pezzini: L'immaginazione della carta. Letteratura e geografia fantastica. F. Santi: La
geografia dell'animale eterno. Profilo degli Autori. Indice dei nomi di luogo. Indice dei
nomi di persona.
C. Tugnoli: è autore di saggi e articoli dedicati al tema della temporalità,
tra cui Il tempo nello stoicismo antico, Scienza e storia, C.I.S.S.T. di Brugine, 12/1997;
Tempo e istante in Aristotele, Pre-print, Dipartimento di Filosofia dell'Università di
Bologna, 1998; L'interpretazione della natura del tempo in John McTaggart Ellis McTaggart,
Dianoia, 3-1998; Bertrand Russell e l'analisi dell'esperienza temporale, Rivista di
Filosofia, 1-1998; ha curato introduzione, traduzione, apparati e note di John McTaggart
Ellis McTaggart La natura dell'esistenza.
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